Aloe vera gel VS Pseudomonas farmacoresistente. Ecco i risultati di un recente studio.
STUDIO
Chemotherapy Research and Practice; Volume 2015 (2015), Article ID 639806, 5 pages http://dx.doi.org/10.1155/2015/639806.
ALOE VERA GEL: EFFECTIVE THERAPEUTIC AGENT AGAINST MULTIDRUG-RESISTANT PSEUDOMONAS AERUGINOSA ISOLATES RECOVERED FROM BURN WOUND INFECTIONS.
Mehdi Goudarzi et Al.
INTRODUZIONE
Pseudomonas aeruginosa (P. aer) è uno tra i patogeni nosocomiali più diffusi e ad esso risultano molto suscettibili i grandi ustionati [1]. Questo batterio però è anche in grado di causare una serie di eventi patologici come infezioni a carico dell’apparato urinario, batteriemie, endocarditi, e talvolta decessi. Va tenuto conto inoltre che P. aer è in grado di elevare i tassi di mortalità e morbidità in pazienti immunocompromessi, debilitati o affetti da patologie quali fibrosi cistica ed ustioni [1, 2]. Lo sviluppo di meccanismi di resistenza intrinseci o acquisiti, ha promosso il rapido sviluppo di ceppi di P. aer multiresistenti che sono stati isolati in molti casi clinici [2, 3, 4]. La ciprofloxacina, la gentamicina e l’imipenem rappresentano il trattamento di elezione per le infezioni topiche da P. aer nei soggetti ustionati. Studi epidemiologici recenti hanno evidenziato come casi clinici di P. aer multiresitenti siano sempre più in aumento [5] e rappresentino una sfida sempre più difficile da affrontare [6]. Altresì diversi studi hanno segnalato il possibile utilizzo in vivo ed in vitro di alcune piante medicinali dotate di attività antibatterica. In accordo con le stime della World Healt Organization (WHO,) nei pasi in via di sviluppo, più dell’80% della popolazione preferisce all’ approccio farmacologico convenzionale, quello fitoterapico. [7, 8].
Aloe vera è una delle piante medicinali più conosciute ed utilizzate [9,10]. Aloe vera è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Liliaceae, della quale si conoscono più di 260 specie. Le foglie contengono due diversi prodotti: il lattice essudato giallo ed una mucillagine limpida gelatinosa (aloe gel). Il gel è costituito per il 99,3% da acqua e per il restante 0.7% da polisaccaridi, vitamine, aminoacidi, composti fenolici e acidi organici [11]. Più di 75 principi attivi sono stati identificati nel gel [12]. L’uso di Aloe vera nelle ustioni da radioterapia risale al 1930 [13] e da quel momento è stata in seguito largamente utilizzata dall’ uomo nel settore farmaceutico, alimentare e cosmetico.
CAMPIONAMENTO E PREPARAZIONE DEL GEL
Nel periodo che va dal Novembre 2014 ad Aprile 2015 sono stati collezionati un totale di 140 isolati batterici di P. aer da campioni di pelle ustionata di pazienti ospitalizzati. L’identificazione degli isolati batterici è avvenuta attraverso le procedure standard di identificazione microbiologica quali colorazione Gram, test della catalasi, della ornitina decarbossilasi, della catalaei e della arginina diidrolasi [14].
Le foglie della pianta di A. vera provenivano da un coltivatore del sud dell’Iran e sono state raccolte nel Gennaio 2015. La pianta è stata identificata e sottoposta a controllo qualità dal Centro di Ricerca delle Piante Medicinali. Le foglie fresche di A. vera sono state lavate in acqua sterile, private della epidermide e sezionate longitudinalmente. In seguito è stato raccolto il gel incolore che è stato conservato in contenitori sterili. Cento grammi di gel sono stati miscelati in un litro di DMSO 2% e conservati a 4°C.
RISULTATI
Dei 140 isolati batterici campionati, 98 (70%) provenivano da uomini, 42 (30%) da donne. L’età media dei pazienti era di 46,4 anni con range di età che andava dai 5 mesi ai 69 anni. Dei 140 ceppi analizzati 102 (72,8%) erano resistenti alla ciprofloxacina; 66 (47,1%) all’imipenem; 74 (52,8%) alla gentamicina. La multiresistenza a 2 o più antibiotici si è riscontrata in 47 isolati (33,6%) di P. aer.
Il test con Aloe vera ha evidenziato che tutti gli isolati di P. aer Multiresistenti (47) risultano essere sensibili al gel della pianta. Cinque di essi (10.6%) sono sensibili per valori di MIC 800 μg/mL; i restanti 42 (89,4%) per valori di MIC ≤ 400 μg/mL. I risultati della analisi sono riportati in tabella:
Sono quindi auspicabili ulteriori studi per capire i meccanismi di azione di questa preziosa pianta che può potenzialmente rappresentare una svolta nella terapia di forme batteriche resistenti ai farmaci.
PER APPROFONDIRE
Si riportano inoltre una serie di studi sull’ attività di Aloe vera ed altre piante nei confronti di specie batteriche e fungine.
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